Yves Schneuwly, un ponte tra cultura digitale e capitale umano

Dall’aprile 2025, Yves Schneuwly è Chief Digital & Marketing Officer del gruppo Interiman. Un incarico che si inserisce con coerenza in un percorso professionale segnato dalla passione per lo sport ad alte prestazioni e da una visione lucida e costruttiva della trasformazione digitale.
Lo incontriamo presso la sede centrale di Renens. Ma la sua traiettoria personale e professionale attraversa l’intero Paese: nato in Svizzera tedesca, oggi vive tra il Canton Basilea Campagna e il Canton Vaud, spostandosi regolarmente da una regione all’altra. Il francese è diventato lingua quotidiana, anche grazie alla sua vita familiare. Una competenza che si riflette anche nel lavoro, in un gruppo fondato in Romandia e profondamente ancorato al tessuto regionale.
«La Svizzera è un sistema integrato che vive di diversità. Per comprenderla, servono presenza, ascolto attivo e un’attenzione autentica alle dinamiche locali», spiega Schneuwly, alla guida della trasformazione digitale e del marketing per il principale gruppo HR del Paese.
Dallo sport alla leadership: un percorso costruito attorno alle persone
La sua carriera ha origine lontano dai consueti circuiti manageriali. Da giovane atleta milita nella Lega Nazionale A di basket, mentre studia scienze motorie all’Università di Basilea. Dopo la laurea, muove i primi passi nel mondo del lavoro attraverso incarichi temporanei, per poi scoprire il settore HR e il potenziale strategico dell’employer branding.
Un passaggio chiave avviene con Universum, società svedese specializzata nella marca del datore di lavoro. Dopo aver avviato l’attività in Svizzera, assume ruoli di crescente responsabilità anche a livello europeo. Parallelamente, conclude un MBA.
Nel 2019 approda a Xing come Country Manager per Svizzera e Austria, dove guida le attività B2B e B2C con focus sul recruiting digitale. In soli 18 mesi, il fatturato raddoppia. Segue poi l’ingresso in Coople: prima come direttore generale per la Svizzera, poi come Chief Commercial Officer anche per il Regno Unito. Durante la pandemia, adatta l’offerta aziendale alle esigenze emergenti – in particolare nei settori e-commerce e sanitario – portando alla triplicazione del fatturato e alla piena redditività del business svizzero.
Un filo rosso unisce queste tappe: la convinzione che la tecnologia debba abilitare l’umano, non sostituirlo.
«L’innovazione non si misura con il numero di strumenti adottati. Conta la capacità di evolvere i processi in modo intelligente, là dove generano valore per le persone», afferma Schneuwly.
Alla guida della trasformazione digitale del gruppo Interiman, il suo compito è rafforzare l’interazione tra efficienza tecnologica e capitale umano – due elementi che definiscono da sempre il DNA della realtà con cui oggi collabora.
Con dodici marchi specializzati e un milione di candidature gestite ogni anno, la complessità operativa non è una sfida tecnologica, ma organizzativa:
«Siamo abbastanza strutturati per avere impatto e sufficientemente agili per decidere con rapidità. È una combinazione rara, che va sfruttata con responsabilità.»
Trasformare è cultura, non tecnologia
Per Yves Schneuwly, il cambiamento non può essere delegato all’IT. La digitalizzazione va intesa come un progetto culturale, che coinvolge mentalità, strumenti e strutture.
«La specializzazione è parte integrante della nostra identità. Ma ha senso solo se inserita in un sistema coerente, capace di generare impatto condiviso.»
Da sempre vicino al territorio, Schneuwly insiste sull’importanza di leggere le specificità locali.
«Una presenza nazionale non si costruisce da remoto. Bisogna conoscere i contesti, comprendere le logiche, stringere legami autentici.»
Un impegno che si riflette anche nella sua partecipazione attiva ai processi di settore: membro del comitato direttivo di Swissstaffing e rappresentante nella Commissione paritetica del CCL del personale temporaneo, contribuisce attivamente al dialogo con i partner sociali.
«Questa è la mia connessione con la realtà della professione. Solo conoscendo a fondo i meccanismi si può davvero contribuire a una trasformazione che duri.»
La roadmap è chiara: strutturare l’ecosistema digitale, rafforzare le sinergie interne e accelerare l’espansione nella Svizzera tedesca, dove il potenziale di crescita è ancora elevato.
Per farlo, serve una cultura d’impresa capace di agire, evolvere e connettere tutte le regioni del Paese.
«La Romandia è e resta il cuore storico del gruppo. Ma la crescita che ci attende si costruisce su scala nazionale. E questo richiede presenza, coerenza e fiducia nel valore delle persone.»